BlogLa parola agli ex studenti: Carlotta Viero

Carlotta ha 19 anni e nel 2017 dopo aver frequentato per tre anni l’Istituto Leopardi ha superato con ottimi risultati l’esame di stato per la licenza linguistica al liceo statale Scarcerle di Padova.
Il suo percorso inizia però quattro anni prima, alla scuola pubblica, con l’entusiasmo e la voglia di imparare che hanno i ragazzi quando intraprendono nuove strade. Dopo poco però capisce che la scelta non la rappresenta e non le dà la possibilità di esprimere sé stessa e le sue capacità.
Il primo anno scolastico non ingrana come avrebbe pensato. A un certo punto si rende conto di volere qualcosa di più da sé stessa: consigliata dalla famiglia, decide di affidarsi all’Istituto Leopardi per recuperare l’anno e ricominciare con nuovo slancio.
La cosa che si nota subito in Carlotta è la sua tenacia: si è trovata in difficoltà e invece di darsi per vinta ha deciso di reagire, voltare pagina e cercare di capire quale sia la strada che più fa per lei.
La ritroviamo oggi sorridente, soddisfatta, con la valigia pronta per l’America e le idee molto chiare!
âš«ï¸Ciao Carlotta, raccontaci un po’ di te!
Ho 19 anni, mi piace viaggiare e imparare nuove lingue perciò, dopo essermi diplomata frequentando il liceo linguistico all’Istituto Leopardi, ho deciso di fare la valigia e partire per una nuova avventura: mi iscriverò all’università, farò psicologia, ma in America!
âš«ï¸ Una scelta molto coraggiosa, complimenti! Ma facciamo un passo indietro, come sei arrivata a prendere questa decisione?
L’idea di partire ce l’avevo già prima di diplomarmi perché mia sorella più grande vive a New York già da qualche anno e volevo raggiungerla, ma non avrei mai pensato di farlo per iscrivermi all’università… diciamo che qualche anno fa l’idea di continuare gli studi oltre quanto mi fosse imposto non era proprio tra le mie priorità.
âš«ï¸ Come mai? A scuola non andava molto bene?
Purtroppo inizialmente ho pensato che la mia strada fosse quella del liceo scientifico, ma dopo esser rimasta bocciata un anno alla scuola statale, senza capire esattamente in che direzione procedere, il mio entusiasmo si era un po’ spento perché gli anni persi avrebbero rallentato i miei piani.
Solo dopo aver cambiato scuola e aver intrapreso il percorso giusto presso l’Istituto Leopardi, tutta la mia voglia di crescere si è riaccesa, perché ho trovato l’indirizzo che mi piaceva e la possibilità di recuperare l’anno perso alla scuola statale.
âš«ï¸ Come sei venuta a conoscenza dell’Istituto e come pensi ti abbia aiutato?
Quando mi sono trovata in una situazione di difficoltà i miei genitori non hanno avuto dubbi: mia sorella più grande aveva già avuto un’ottima esperienza di studi al Leopardi per cui sapevano esattamente in che mani mi avrebbero lasciata!
Le cose che mi hanno aiutata sono state due: il metodo di studio e il rapporto con i professori.
Ero abituata a dover concentrare la mia vita completamente sullo studio, senza dar spazio ad altro ed è probabilmente per questo che il mio precedente anno scolastico non era andato molto bene: ero costretta a dedicare tutto il mio tempo allo studio di materie che non mi piacevano molto. All’Istituto Leopardi ho scoperto di amare le lingue straniere studiando inglese, francese e spagnolo e ho riscoperto molte mie passioni perché il carico di studio era diluito nel tempo, dandomi così la possibilità di fare altre cose, come qualche lavoro a chiamata come call center o come babysitter e l’attività di volontariato in una casa famiglia.
Inoltre, ho scoperto che il rapporto con il Preside e i professori può non essere necessariamente freddo e formale. Qui si parla molto di rapporto one to one tra professori e alunni, ed è proprio quello che ho vissuto io: si riesce a parlare con i docenti, ad avere un dialogo con loro non sono certamente degli psicologi ma poiché ti capiscono se c’è qualcosa che non va, che rallenta i tuoi studi e che non ti fa sviluppare le tue potenzialità. Qui al Leopardi non sei semplicemente un numero all’interno della classe.
âš«ï¸ Ritieni che questi due aspetti ti abbiano aiutata anche una volta finita la scuola? C’è qualcosa che prima ti sembrava impossibile che invece ora riesci a fare tranquillamente?
Certamente. Riuscire a gestire più cose durante gli studi mi ha dato modo di imparare ad organizzare meglio il mio tempo e la libertà di poter esprimere ogni mio pensiero e preoccupazione mi ha reso sicuramente senz’altro più sicura in me stessa: ad esempio, prima non avrei mai pensato di riuscire a parlare in pubblico tranquillamente senza aver il pensiero di poter fare brutta figura, ora invece sono più sicura di me.
âš«ï¸ Ti sei mai sentita dire che la tua promozione era scontata perché frequentavi una scuola privata?
La domanda mi fa sorridere. Ti dico che questo era una critica che ricevevo ogni giorno.
La verità è che qui non ti regala niente nessuno e la mia famiglia ha pagato un ottimo servizio, non la mia promozione. Ho visto alcuni miei compagni rimanere bocciati esattamente come in una scuola pubblica perché pensavano di non dover impegnarsi.
Consiglierei questa scuola a chiunque ne avesse bisogno, ma con la consapevolezza di doverci mettere del proprio.
âš«ï¸ Ora quindi andrai a vivere in un altro paese e ti iscriverai all’università: quando ti sei iscritta a scuola pensavi di poter arrivare dove sei ora?
Inizialmente no… non ero spronata e stimolata, studiare era solo un dovere, non ero proiettata nel futuro e non pensavo di diplomarmi in tempo, poi ho scoperto di amare le materie umanistiche ed è cambiato tutto. Voglio iscrivermi a psicologia perché mi è sempre piaciuto conoscere e capire le persone, ero indecisa tra filosofia, antropologia e psicologia e aver avuto la fortuna di frequentare un ambiente come l’Istituto Leopardi, in cui il dialogo era favorito mi ha aiutato a scegliere!
âš«ï¸ Quali sono le tue ambizioni per il futuro, le tue aspirazioni?
Voglio sicuramente laurearmi. In futuro mi piacerebbe molto lavorare con i bambini, magari arrivando a lavorare nei tribunali minorili.
âš«ï¸ Se potessi dire qualcosa alla 14enne che eri quando hai iniziato il tuo percorso, cosa le diresti? Come la rassicureresti?
Non avrei mai pensato di sostenere una cosa del genere qualche anno fa, ma le direi “se vuoi veramente risolvere un problema scolastico, una cosa basta studiare con buona volontà e con il metodo di studio giusto per te e se non trovi subito la tua strada, non ti buttare giù, stai tranquilla, parlane con la tua famiglia e insieme troverete una soluzione, perché le scuole non sono tutte uguali e ci sono ambienti, come quello che ho trovato io, in cui ci si può trovare davvero bene”