BlogRubrica di Alimentazione #12: l'asse intestino-cervello

Rubrica di alimentazione (11): L'asse intestino-cervello
L'intestino possiede un proprio sistema nervoso quasi autonomo (vedi n. 10 di questa rubrica). Esiste comunque un’intensa relazione fra i due organi, cervello vero e proprio e intestino. In passato si pensava che tale relazione fosse ovvia, nel senso che il direttore generale, il cervello, controllasse anche l'intestino. Oggi, come sopra detto, si ritiene invece che l'intestino sia in gran parte autonomo. Di più: si ritiene il contrario, cioè che l'intestino condizioni il cervello. In una misura totalmente inaspettata: numerose malattie, cosiddette nervose, potrebbero avere una causa intestinale.
È facile che dopo un trauma cranico insorgano patologie intestinali. Cioè dopo un trauma cranico si osserva un'aumentata permeabilità intestinale con conseguente infiammazione (dell'intestino). È sorprendente che un danno fisico cerebrale possa provocare un danno fisico intestinale, ma così avviene: un danno cerebrale rende più vulnerabile la mucosa gastrica.
Ci si è allora chiesti se fosse vero il contrario, cioè se un danno fisico intestinale possa far scaturire un danno cerebrale. Studi su animali hanno mostrato che danni intestinali rendono più vulnerabili alle crisi epilettiche. L'infiammazione intestinale è misurata da alti livelli della PCR (proteina C reattiva). Ebbene elevati livelli di PCR sono rilevati in pazienti epilettici (l'epilessia è una tipica malattia neurologica).
Che il cervello dipenda dall'intestino in un senso generale è fin quasi ovvio: l'intestino fornisce al cervello il glucosio, cioè il combustibile principale delle cellule nervose.
Vi è però un’altra dipendenza nutrizionale: molti importanti neurotrasmettitori cerebrali sono sintetizzati da amminoacidi essenziali(cioè quei componenti delle proteine che l'organismo non è in grado di produrre, ma che devono essere introdotti con la dieta).
Ciò ha una conseguenza fondamentale, per il buon funzionamento del cervello: se l'intestino non riesce a ricavarli dalla dieta, il cervello viene danneggiato. Ma la capacità di ricavarli dalla dieta non dipende solo dalla dieta, bensì anche dal buon funzionamento dell'intestino.
Per esempio, la serotonina, un importantissimo neuro-trasmettitore cerebrale, è sintetizzata dal triptofano, un amminoacido essenziale. Se l'intestino riduce la sua capacità di assorbirlo, diminuisce la quantità di serotonina a livello cerebrale.
Bassi livelli di serotonina sono riportati in diverse patologie neurologiche.
Altro esempio. Dall'amminoacido essenziale tirosina, il cervello ricava la dopamina: una carenza di dopamina è responsabile del Parkinson; un eccesso di dopamina è responsabile della schizofrenia. Se dunque l'intestino non riesce ad assorbire la tirosina,si hanno gravi danni cerebrali (ugualmente se la tirosina assorbita è troppa).
Terzo esempio (dell'asse intestino cervello).
La melatonina controlla il ciclo sonno-veglia. Essa è sintetizzata a partire dalla serotoninache a sua volta dipende dal triptofano. Quindi un cattivo assorbimento di tale amminoacido essenziale da parte dell'intestino incide anche sul sonno.
Quarto e ultimo esempio: un farmaco utilizzatoper combattere l'epilessia è l'acido valproico. È parente stretto della valeriana, un anti-infiammatorio intestinale. Quindi l'acido valproico agisce sull'intestino per curare una tipica malattia neurologica.
Dagli esempi sopra riportati risulta evidente che occuparsi dell'intestino è importante perfino nelle malattie di un organo distante, quale il cervello. L'asse intestino-cervello è fondamentale per la salute. Altri esempi potrebbero essere fatti per quanto riguarda la depressione, il Parkinson, le patologie autoimmuni, la sclerosi multipla, la fibromialgia.
Resta il problema di capire che cosa produca il mal funzionamento dell'intestino.
Lo vedremo nei prossimi articoli.
Icontenuti di tale articolo sono tratti dal libro:
Alla ricerca dell'Una (medicina) di Paolo Mainardi - Libellula edizioni - 2013
Diego Marchetti