BlogRubrica di Alimentazione #2: l’alimentazione per alunni e famiglie
Ogni genitore sa, istintivamente, che ciò che mangia suo figlio è importante. Per la salute, ma anche per l'apprendimento. Ma quando si tratta di preparare i pasti si hanno le idee confuse.. spesso legate ad autentici pregiudizi infondati. In più i ragazzi e le ragazze sono facile preda di pubblicità palesi e occulte. Con questa rubrica l' Istituto Leopardi cerca di offrire un contributo per far chiarezza. Ma niente lezioni, nè tabelle nutrizionali, nè consigli di dietologi. Soltanto suggerimenti, anzi suggestioni. Una fila di informazioni, soprattutto nuovissime. Oppure anche vecchie, ma cadute nell'oblio. Per far riflettere. Poi ciascuno trarrà le proprie conclusioni. Sceglierà il proprio modello alimentare. Almeno essendone informato, piuttosto che per seguire mode o l'andazzo del così fan tutti. Cercheremo di dare una cadenza settimanale alla rubrica con pubblicazione al lunedì.
1. Clive McCay, della Cornell University (Usa), negli anni '70 del secolo scorso, fece il seguente esperimento: due gruppi di ratti furono nutriti con diverse quantità di cibo. Il primo gruppo ricevette la quantità giornaliera normale, il secondo una quantità dimezzata. Il risultato fu che i ratti con dieta dimezzata vissero molto più a lungo di quelli con dieta normale. Il cardiochirurgo statunitense Caldwell Esselstyn, stanco degli scarsi successi del paradigma terapeutico della medicina cardiologica americana, decise di puntare sulla prevenzione e particolarmente sulla dieta. Nel 1985 propose a un gruppo di suoi pazienti (con cardiopatia coronarica conclamata) una dieta a base di cibi naturali vegetali con pochissimi grassi, con l'aggiunta di dosaggio minimo di un farmaco anticolesterolo, eliminando tutte le altre medicine. Aderirono in 18, tutti gravemente cardiopatici. Negli 8 anni precedenti i pazienti avevano subito, cumulativamente, 50 episodi cardiopatici (angina, bypass, infarti, ictus e angioplastica). Ebbene negli 11 anni successivi, con questa dieta, i diciotto cardiopatici non riportarono nessun evento coronarico.
Commento. Attenzione! La dieta svolge un ruolo preminente nella conservazione della salute e della longevità.
Prof. Diego Marchetti