BlogRubrica di Alimentazione #14: ospiti intestinali [Seconda parte]

Nell'intestino umano albergano batteri in quantità rilevante, che, si è scoperto recentemente, influiscono sullo stato di salute e malattia dell'organismo ospitante.
Tipi di batteri e dieta.
Gli entero-tipi più importanti sono: il tipo batteroide, il tipo prevotella e il tipo ruminococco. La loro presenza non dipende da sesso, età, nazionalità o "indice di massa corporea", bensì dipende soltanto dalla dieta. Un cambiamento di abitudi alimentari dà modifiche entro 48 ore, che si stabilizzano entro alcuni mesi, se si continua in quei mesi a seguire la dieta modificata.
I fattori che influenzano la flora intestinale sono la presenza o assenza di fibra alimentare e la presenza o assenza di carni e latticini. In presenza di fibra predomina il tipo prevotella, che viene favorito anche dall'assunzione di grassi vegetali.
Una dieta ricca di carne e latticini favorisce il tipo batteroidi; negli obesi predominano i firmicutes, capaci di assorbire, fino all'ultima stilla, le energie presenti nel cibo. Questi ultimi sono favoriti da una dieta a base di carne, latticini, zuccheri, grassi vegetali idrogenati e dall'assenza di fibre.
La varietà nella dieta favorisce la varietà del microbiota (cioè i batteri intestinali), e perciò la presenza di batteri di molte famiglie diverse. E la varietà del microbiota è indicatore di salute.
La scomparsa di fibra vegetale nella dieta e dei grassi vegetali naturali (assieme all'abuso di antibiotici) determina le cosiddette malattie del progresso: obesità, diabete, disfunzione metabolica, malattie autoimmuni, cardiopatie, cancro.
L'equilibrio fra i batteri e il nostro organismo è ottimo finche i batteri restano nel lume intestinale, cioè esterni all'organismo. Diventa problematico se i batteri superano la mucosa intestinale e si riversano nel sangue. Allora si attivano le difese immunitarie dell'organismo ospitante e ciò può dar luogo a malattie autoimmuni.
Il glutine di alcuni cereali (frumento, farro, orzo, segale) è una potenziale causa di permeabilità intestinale cioè di facile attraversamento della mucosa intestinale da parte di macromolecole o batteri (per tale motivo è necessario limitare questi cereali, optando eventualmente per quelli senza glutine, come il riso, il miglio ecc.).
Però al di là di tale situazione di intromissione batterica direttamente entro l'organismo ospitante, esiste una sorta di mutuo soccorso fra sistema difensivo batterico e umano, quando ognuno resta al suo posto.
Scoperta: il bilancio energetico umano non dipende dall'uomo, ma dai batteri.
Alcuni studi su animali hanno mostrato quanto segue.
A un gruppo di topi, resi privi di batteri, sono stati trapiantati batteri prelevati da topi obesi; risultato: i topi originariamente senza batteri sono diventati obesi anch'essi.
A due altri gruppi di topi è stata fornita la stessa dieta (normale); un gruppo era privo di batteri e un altro era formato da topi obesi. Risultato: i topi obesi hanno continuato a ingrassare, quelli senza batteri hanno mantenuto il peso normale.
Conclusione: il bilancio energetico dipende dalla genetica batterica e non da quella dell'organismo ospitante. E i batteri che estraggono tutta l'energia dal cibo e quindi fanno ingrassare sono i firmicutes che rimpiazzano i prevotella.
Quantitativamente: quando i firmicutes sono superiori del 20% rispetto a batteroidi e prevotella, aumenta di netto l'assimilazione del carico calorico della dieta.
Altro esperimento: è stato effettuato un trapianto di batteri umani, provenienti dall'intestino di persone obese, su topi senza batteri. Risultato: i topi ingrassano.
Conclusione: non è la genetica degli uomini o dei topi a rendere obesi, quanto la genetica batterica.
Malattie intestinali e batteri.
Quando subentra una patologia, si modificano le percentuali relative delle varie colonie batteriche presenti nell'organismo: intere famiglie di alcuni batteri prendono il sopravvento. Per esempio, le malattie infiammatorie intestinali sono sempre associate a diminuzione delle colonie batteriche, ma anche alla diminuzione della varietà delle colonie.
Più precisamente si assiste a una diminuzione di lattobacilli e di bifidobatteri e a un aumento di escherichia coli. Tali patologie si curano cambiando i ceppi batterici presenti: secondo quanto già indicato nel n.12 di questa rubrica e cioè: cambiando dieta, integrandola con alcuni ceppi batterici, effettuando veri e propri trapianti di ceppi (trapianti fecali).
Cancro.
La presenza di elevate quantità di fusobacterium nucleatum (f. n.) è associata al cancro al colon. Il f.n. è tipico dell'intestino dei carnivori. La domanda che la ricerca si pone è: il f.n. è causa del cancro al colon o è semplicemente utilizzatore dell'ambiente prodotto dal cancro?
È probabile che i vari tipi di cancro non siano dovuti a un unico batterio, ma che dipendano da una significativa alterazione della flora batterica.
Ampi studi sono stati fatti sulla correlazione fra cancro e obesità: ma nelle righe precedenti abbiamo sottolineato la relazione fra obesità e flora intestinale.
Perciò vi è una relazione, sia pur indiretta, fra flora intestinale e cancro.
(continua)
Diego Marchetti
(gran parte dei concetti espressi in questo articolo sono tratti da:
Alla scoperta del microbioma umano di Fabio Piccini – 2015 (libro elettronico reperibile in Amazon).
Altre ricerche fondamentali (su supporto cartaceo) si trovano in:
Il mito della dieta di Tim Spector - 2015
L'intestino felice di Giulia Enders - 2014
Dimagrire con l'intestino di Axt Gadermann - 2015)