BlogRubrica di Alimentazione #14: ospiti intestinali [Terza parte]

Nelle due puntate precedenti abbiamo visto l'importanza dei batteri, soprattutto intestinali, nel conservare la salute dell'organismo umano.
Ora affronteremo il rapporto fra la flora intestinale e il cervello.
Nelle puntate 10 e 11 era già emersa la presenza di un secondo cervello, chiamato cervello enterico, che dialoga col cervello maggiore e lo condiziona.
È ovvio che, se i batteri si trovano nell'intestino, vengano a contatto col cervello enterico e quindi col cervello maggiore.
Batteri amici e batteri patogeni presenti nell'intestino influenzano la mente, perchè inviano numerosi segnali al sistema nervoso centrale. Ne segue che l'intestino controlla le emozioni. I batteri comunicano dunque col sistema nervoso enterico e sono in grado di modularne le funzioni.
Esempi:
effetti ansiolitici si ottengono nei topi con il batteri mycobacterium vaccae e lactobacillus helveticus;
inibizione di comportamenti ossessivo – compulsivi si raggiungono (nei topi) con il lactobacillus rhamnosus G.G.;
effetti sull'umore sono stati registrati nell'uomo col il lactobacillus heveticus associato al bifidobacterium longum.
Tutti gli studi finora svolti su uomini e topi confermano che la flora intestinale altera lo stato emozionale.
L'anello di congiunzione fra alimentazione e controllo delle emozioni è il BDNF, un polipeptide (cioè una porzione di proteina), presente nel cervello: i livelli di BDNF sono influenzati dalla flora intestinale. Il BDNF ha a che fare con l'efficienza delle funzioni cognitive: vi sono studi che stanno ricercando la sua influenza su Alzheimer e demenza senile.
Ma vi è di più.
Poichè è stata dimostrata l'associazione fra permeabilità intestinale e autismo, negli Usa è in corso una sperimentazione che consiste nel trapiantare flore batteriche di bambini sani in bambini autistici.
Fabio Piccini, nel capitolo 11 del suo libro: Alla scoperta del microbioma umano, afferma:
"Tutte le volte che un disagio di tipo emozionale, comportamentale, neurologico è associato ad anomalie della funzione intestinale, l'assunzione regolare di probiotici (i batteri amici) e di prebiotici (il nutrimento per batteri amici) è una misura nutraceutica per riportare ordine nel sistema di comunicazione fra intestino e cervello."
(Nutraceutica: scienza che studia gli effetti degli alimenti sulla salute)
L'importanza dei batteri intestinali per il cervello è confermata da altri esperimenti, molto spettacolari, effettuati su animali.
A topi di un particolare gruppo, selezionati per essere timidi e paurosi, sono stati somministrati degli antibiotici, che ne hanno modificato radicalmente la flora batterica intestinale. Ebbene i topi sono diventati audaci e spericolati! (Stephen Collins, università Mc Master, Ontario, Canada)
Ad altri due gruppi di topi, uno timido e pauroso e uno aggressivo e spericolato, sono stati scambiate le flore intestinali: il gruppo timido e pauroso, con la flora intestinale del gruppo di topi audaci, è diventato spericolato e avventuroso (contemporaneamente si è osservato l'innalzamento del fattore BDNF, vedi più sopra); mentre il gruppo di topi audaci, con la flora intestinale dei topi timidi, è diventato cauto e pauroso.
Ma tutto ciò avviene soltanto se vi è collegamento fra intestino e cervello, attraverso il nervo vago. Se il collegamento viene a mancare, il comportamento non cambia: i batteri non riescono a influenzare il cervello maggiore. Quindi: effettivamente i batteri influenzano il cervello e il comportamento dell'organismo ospitante (da Dimagrire con l'intestino, pagg 80-83, vedi sotto).
Conclusioni
Il corpo umano dispone di un secondo genoma (insieme dei geni), molto più ricco e complesso di quello umano, detto microbioma: si tratta dell'insieme dei geni delle famiglie di batteri, ospitati prevalentemente nell'intestino crasso (ma non solo); tale microbioma permette di compensare molti dei limiti contenuti nel genoma umano.
Chi non ha ereditato una genetica favorevole può manipolare il proprio microbioma ed entrare in possesso di risorse metaboliche accessorie che possono compensare parte dei difetti presenti nei suoi cromosomi.
I batteri sono un super-organismo universale composto da individui che sono in grado di cooperare. E lo fanno da ben tre miliardi di anni (il genere homo ha solo 2 milioni d'anni!).
Noi umani condividiamo il nostro corpo con una porzione di tale super-organismo.
La maggior parte dei batteri che vivono in noi desidera vivere in pace con noi e condividere ciò che possiede.
Bisogna che ne prendiamo conoscenza e coscienza e che ci comportiamo tenendo conto delle loro esigenze: perchè è tutto a nostro vantaggio.
Il nostro microbioma muta in continuazione e dipende in gran parte dal nostro stile di vita.
"Questa scoperta è la più importante del millennio.
Entro una decina d'anni cambierà radicalmente la medicina."
Lo afferma Fabio Piccini nelle conclusioni del suo libro Alla scoperta del microbioma umano (vedi sotto)
Diego Marchetti
(gran parte dei concetti espressi in questo articolo sono tratti da:
Alla scoperta del microbioma umano di Fabio Piccini – 2015 (libro elettronico reperibile su Amazon).
Altre ricerche fondamentali (su supporto cartaceo) si trovano in:
Il mito della dieta di Tim Spector - 2015
L'intestino felice di Giulia Enders - 2014
Dimagrire con l'intestino di Axt Gadermann - 2015)